La legge regionale sarda 21 febbraio 2020, n. 3, grazie allo scandaloso favore dell’Amministrazione regionale Solinas, consente la privatizzazione strisciante delle spiagge mediante permanenza di chioschi e altre strutture balneari in cambio di quattro soldi.
E’ quanto sta accadendo nel povero e bistrattato gioiello ambientale della spiaggia di Tuerredda (Teulada), dove il mega-chiosco per servizi balneari è tuttora lì, in pieno inverno, perché terminate le buone intenzioni rappresentate dall’introduzione del “numero chiuso” dei bagnanti nell’estate 2020, la realtà, purtroppo, è sempre la stessa.
Il Comune di Teulada ha comunicato (nota n. 636 del 18 gennaio 2021) all’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico odv che la Ditta Poseidon di Francesco Mossa, titolare della concessione demaniale marittima n. 18 con proroga Comune Teulada n. 235/vu del 18 aprile 2011, ha dichiarato (30 ottobre 2020) di volersi avvalere della permanenza della struttura per l’intero periodo annuale ai sensi dell’art. 2, comma 1 bis, della legge regionale n. 3/2020, attualmente oggetto di contenzioso per conflitto di attribuzione davanti alla Corte costituzionale.
In realtà, però, secondo la giurisprudenza costante, per essere legittima la natura precaria di un’opera dev’essere connessa a un uso effettivamente limitato nel tempo e per fini legati a un utilizzo contingente, dovendosi poi provvedere a un’effettiva sollecita rimozione. Inoltre, solo le opere effettivamente precarie e temporanee sono esentate dalla necessità di ottenere l’autorizzazione paesaggistica (D.P.R. n. 31/2017, Allegato A).
L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico odv, pertanto, ha inoltrato (22 gennaio 2021) una nuova istanza di accesso civico, informazioni ambientali e adozione degli opportuni provvedimenti alla Soprintendenza per archeologia, belle arti e paesaggio di Cagliari, ai Carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale, al Corpo forestale e di vigilanza ambientale e alla Capitaneria di Porto di Cagliari – Ufficio Demanio per verificare la legittimità o meno della permanenza sulla spiaggia della struttura per servizi balneari e di un mezzo meccanico che lì sferragliava agli inizi del gennaio 2021.
Si rammenta che, in caso di assenza di legittime autorizzazioni, oltre al reato di cui all’art. 1161 cod. nav. (occupazione abusiva del demanio), possono concorrere anche altre fattispecie penalmente rilevanti come la violazione del vincolo paesaggistico/ambientale (art. 181 del decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.) e il reato urbanistico (art. 31 L del D.P.R. n. 380/2001 e s.m.i.).
Oltre 38 mila e 500 cittadini hanno già sottoscritto la petizione per la salvaguardia delle coste sarde, per il mantenimento dei vincoli di inedificabilità costieri, i vincoli di inedificabilità nella fascia dei 300 metri dalla battigia marina, stabiliti dalle normative vigenti e dalla disciplina del piano paesaggistico regionale (P.P.R.).
Migliaia e migliaia di cittadini chiedono a gran voce una scelta di salvaguardia ambientale, una scelta per preservare il futuro, una scelta di civiltà.
Una scelta di civiltà come la liberazione della spiaggia di Tuerredda da ogni manufatto fuori stagione.
Gruppo d’intervento Giuridico odv
(foto per conto GrIG, S.D., archivio GrIG)